Arturo Arcomano - biografia

La formazione

Arturo Arcomano è nato a Roccanova (PZ) il 6/3/1927 ed è morto a Roma l’8/8/2007 dove è vissuto per circa 50 anni. La sua formazione è iniziata nel paese natio dove ha frequentato la scuola elementare per poi proseguire a Tolmino ( allora provincia di Gorizia) dove ha usufruito dell’ospitalità in un collegio per orfani di guerra. Alla fine della guerra, tornato in Basilicata, ha conseguito il Diploma di Abilitazione Magistrale a Lagonegro. Nel 1954 ha conseguito la Laurea in Materie Letterarie al Magistero di Salerno. Nel 1960 l’Abilitazione di Filosofia, pedagogia, psicologia e storia a Roma. Nel 1961 il Diploma di Vigilanza scolastica a Salerno. Nel 1965 il Diploma di perfezionamento e di aggiornamento per insegnanti secondari.

“ L’analfabetismo è l’espressione di una società ancora arretrata, misera, afflitta per secoli dal latifondo, dalla malaria, dalle usurpazioni demaniali, dai soprusi baronali, dalla mancanza di strade, dalla scarsezza di industrie, dai terremoti, dalle frane, dalle pestilenze, dalle carestie, dalle continue invasioni, ecc.”
ARTURO ARCOMANO

L'educatore

Ha insegnato per 52 anni iniziando, nel 1946, come maestro elementare in una scuola rurale vicino al suo paese. Dal 1960 al 1963 in una scuola elementare di Roma. Dal 1963 al 1968 è stato titolare di Materie Letterarie in una scuola media di Roma. Nel 1968 è approdato all’insegnamento di Filosofia e Pedagogia per un anno nel Liceo classico di Frosolone (CB) e fino al 1974 in un Istituto Magistrale di Roma. Nel 1970 ha tenuto un seminario nell’ambito della cattedra di Pedagogia del prof. R.Laporta. Nel 1971 è stato direttore del Centro Studi sull’Educazione Permanente nella cattedra di Pedagogia. Dal 1972 al 1975 ha tenuto dei seminari presso la cattedra di Educazione degli adulti . Nel 1974 ha ricoperto un incarico di Storia della scuola presso la prima cattedra di Roma. Dal 1975 al 2000 ha insegnato Pedagogia nella Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli.

L'innovatore

Elemento attivo dell’avanguardia pedagogica degli anni ’50 è entrato in contatto con i maestri della C.T.S. nel 1951 ed è stato fondatore, nel 1955, del M.C.E. Ha sperimentato, per primo in Basilicata, le tecniche Freinet utilizzando il complesso tipografico facendolo diventare strumento di avanzamento democratico per l’intera comunità. Sia nella scuola elementare che nella media trasformava la sua aula in un laboratorio di sperimentazione. Il suo raggio d’azione si è ampliato con seminari, incontri, convegni sui temi della scuola e del rinnovamento didattico. Durante la lunga docenza universitaria ha approfondito la tradizione pedagogica meridionale ed ha svolto una funzione tesa a promuovere un nuovo rapporto fra Università e Territorio.

“ Arcomano volle sperare che gli insegnanti si facessero classe dirigente insieme ai contadini, così da corroborare, con l’azione educativa e il rinnovamento culturale, le trasformazioni produttive e sociali”. ROCCO BRIENZA

Il politico

La riflessione sulla realtà drammatica del Sud fa maturare in lui una sensibilità politico-sociale e una volontà di riscatto che lo conduce verso l’attivismo di area socialista e ne rafforza la convinzione che l’istruzione costituisca lo strumento più efficace per il superamento delle disuguaglianze. Nel 1945 ha fondato nel suo paese la prima sezione del Partito d’Azione. Fino al 1959 è stato impegnato in Basilicata come consigliere comunale, assessore alla Pubblica Istruzione, Sindaco del suo paese e componente della commissione scuola nazionale del P.S.I. Con il trasferimento a Roma ha continuato l’attività politica nel P.S.I.U.P.. Dal 1974 al 1977 ha organizzato incontri per l’attuazione dei Decreti Delegati. Il suo impegno politico è stato sempre teso a promuovere un nuovo rapporto tra scuola e società. Le sue battaglie politiche erano sempre finalizzate al progresso culturale e democratico dell’Italia e, in particolare, del Meridione.

“ …il problema della scuola nel Mezzogiorno, che fa tutt’uno con la “questione meridionale”, va risolto nel quadro di un radicale rinnovamento delle strutture dell’economia e della società meridionale.”
ARTURO ARCOMANO

Il meridionalista

La “questione meridionale” è il filo conduttore che attraversa tutto l’agire di Arturo Arcomano, un’intellettuale meridionale che attraverso la lotta all’analfabetismo e le iniziative volte al rinnovamento della scuola, dell’istruzione e dell’educazione ha contribuito a dare consapevolezza dei problemi che sono alla base dell’abbandono e della subalternità. I suoi studi, la sua attività didattica e le sue pubblicazioni ne sono la più viva testimonianza.

Le esperienze culturali e organizzative

Ha insegnato in uno dei primi corsi serali di richiamo per adulti, ha partecipato e organizzato convegni sui problemi della scuola e del rinnovamento didattico. Ha diretto il settore Scuola e Mezzogiorno presso l’U.N.L.A. organizzando corsi, convegni, attività di ricerca. E’ stato tra i fondatori del M.C.E. E’ stato membro del Consiglio Direttivo del I.R.R.S.A.E. campano. Ha retto la segreteria dell’A.D.E.S.S.P.I. Ha tenuto seminari per il FORMEZ. E’ stato direttore del Centro Studi sull’Educazione Permanente. Ha tenuto corsi di aggiornamento per docenti di Liceo, per Presidi e Direttori Didattici. Ha organizzato e partecipato a convegni su Scuola e Infanzia nel Mezzogiorno, sui problemi della ricerca, sulla riforma della scuola secondaria, sul diritto allo studio.

L’attività scientifica

Ha collaborato (con articoli, saggi, recensioni) a varie riviste (Riforma della Scuola, I Problemi della Pedagogia, Scuola e Città, Cultura e Società, Mondo Operaio, Il maestro oggi, Il Contemporaneo, La ricerca, Studi filosofici). Ha orientato la sua attività di ricerca verso l’approfondimento dei problemi dell’istruzione in rapporto alla società. Nelle opere della maturità ha indagato sui processi fondativi del pensiero meridionale. (ved. Bibliografia).

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